Non tutti sanno che, durante il periodo della gravidanza, denti e gengive hanno bisogno di cure particolari.
Le variazioni ormonali, in questo periodo, rendono il tessuto gengivale molto sensibile alla presenza della placca batterica, determinando frequentemente gengiviti, parodontiti, ascessi gengivali e particolari formazioni gengivali dette epulidi. Sembra che questo sia legato ad una alterazione della composizione dei batteri della placca, più che ad un suo aumento. I batteri, causa delle alterazioni gengivali in gravidanza, hanno come fattori di crescita proprio estradiolo e progesterone, notevolmente aumentati in questo periodo.
Oltre a questo, particolari abitudini alimentari, spuntini frequenti, cibi dolci o l’insorgenza di nausee e vomito possono rendere il tessuto dentario molto più suscettibile a carie e a demineralizzazioni.
Inoltre, già da diversi anni, significative prove scientifiche suggeriscono un legame tra infiammazioni gengivali gravidiche e il rischio di nascite premature e di neonati sottopeso. I batteri orali, presenti in eccessiva quantità, liberano infatti tossine che passano nel circolo sanguigno e attraversano la placenta, interferendo con lo sviluppo del feto e determinando il rilascio di sostanze che scatenano prematuramente il travaglio.
Quindi, in gravidanza é molto importante curare l’igiene orale e l’alimentazione ed è consigliata, nelle prime settimane di gestazione, una visita odontoiatrica per un controllo accurato di denti e gengive.
Già nei primi mesi del bambino possiamo iniziare a porre attenzione alla sua salute orale.
L’allattamento al seno risulta di enorme importanza per la salute psico-fisica del neonato. A livello del cavo orale l’allattamento al seno permette un fisiologico modellamento del palato duro con appropriato allineamento dei denti e minori problemi di malocclusioni.
La chiave dell’importanza dell’allattamento al seno sono un corretto attaccamento e una corretta deglutizione: il neonato deve attuare una serie di movimenti coordinati per nutrirsi al seno e questo permette un buono sviluppo dei muscoli masticatori e della lingua che, a sua volta, porterà ad una crescita armonica del palato e della mandibola.
Al contrario, in caso di allattamento artificiale, la deglutizione sarà più legata ad una spinta linguale anteriore con possibilità di apertura di uno spazio tra gli incisivi superiori ed inferiori (morso aperto) o altre conseguenze sistemiche come otiti ricorrenti, respirazione orale, adenoiditi. (vedi deglutizione)
In caso di allattamento artificiale sarà molto importante la scelta della tettarella che deve essere consigliata dal pediatra o da uno specialista della deglutizione.
E, da subito, alcuni accorgimenti importanti:
Verso i 3/4 anni si potrà controllare lo sviluppo e la normale eruzione dei dentini decidui. Si farà molta attenzione alla normale mineralizzazione dello smalto. Già a questa tenera età si possono riscontrare carie anche molto estese e diffuse. Nei bambini che hanno bevuto troppe bevande zuccherate o acide, come succhi di frutta, si trova spesso la “sindrome da biberon”: carie molto aggressive che coinvolgono tutta la dentatura decidua. Anche in caso di allattamento al seno evitare che il bimbo succhi in continuazione e, dopo ogni poppata, pulire i dentini e le arcate con una garzina umida e pulita.
Anche patologie sistemiche, come la celiachia, sono caratterizzate da demineralizzazioni dei tessuti duri dentari e richiedono quindi un’attenzione diagnostica e di prevenzione molto precisa. È in questa fase che si pongono le basi per un rapporto con il bambino gioioso, giocoso e naturale. Il bambino si abituerà alla visita dal dentista, alle manovre di igiene orale quotidiane e alle sane abitudini alimentari.
La prima visita è un momento molto importante per stabilire con il bambino un rapporto sereno e positivo.
Affinché anche la prima impressione sia favorevole, ci siamo sforzati di creare per i nostri piccoli pazienti un ambiente a loro misura, che li avvicini in maniera ludica e rilassata al trattamento odontoiatrico. Il nostro obiettivo è che il bambino ricordi con piacere il primo contatto con il dentista e accetti volentieri di tornarci.
Le strategie che possiamo attuare partono quindi dalla gestione psicologica del piccolo. La comunicazione verbale dovrà tenere conto dell’età e della maturità del bambino; con i più piccoli si rivela molto utile il ricorso ad elementi di fantasia per mostrare gli strumenti di lavoro quali, siringa aria/acqua, trapano e aspira saliva. La tecnica da usare è la ”tell-show-do”, che ci permetterà di coinvolgere il bambino al pari di un gioco, rendendolo partecipe senza imposizioni. La voce sarà pacata e rassicurante, accompagnata da gesti lenti e progressivo avvicinamento. Per questo è consigliabile non eseguire nessun trattamento vero e proprio durante questo primo contatto, ma solo effettuare piccole misure di igiene orale e un insegnamento della metodica di spazzolamento.
Per preparare il bambino alla visita, il genitore deve evitare di usare parole preoccupanti, evitare di nominare aghi, punture, o di dire “non ti farà’ male..”. Sapremo trovare noi le parole adatte per spiegare al bambino quello che sarà necessario! Se il bambino ha un peluche o un giocattolo speciale lasciate che lo portino: è molto utile nel nostro approccio alle cure! Durante la prima visita il pedodontista valuterà l’entità del trattamento necessario e la disponibilità del bambino al trattamento e, se il bambino si mostra nervoso e spaventato, potrà discutere con i genitori l’opportunità di utilizzare qualche forma di sedazione.
Alla prima visita dal tuo dentista per bambini è importante che siano presenti i genitori e che il bambino non sia stanco. Per questo nel nostro ambulatorio si consigliano vivamente le prime visite (solo quelle) in mattinata.
Nel lattante e nel bambino piccolo la mascella e la mandibola sono troppo piccole per accogliere denti permanenti. Questo è il motivo per cui nell’uomo, come in molti altri mammiferi, si forma prima una dentatura da latte comprendente 20 denti, 10 per mascella: 4 incisivi (centrali e laterali), 2 canini e 4 molari. Il primo dentino a comparire, verso il sesto mese, è di solito un incisivo inferiore. In caso di ritardi d’eruzione, anche di molti mesi, non c’è motivo di preoccuparsi! In genere a tre anni la prima dentizione dovrebbe essere completata. Spesso durante l’eruzione dei dentini, il bimbo si mostra irrequieto, sbava, può presentare febbre moderata o diarrea. Per ridurre i sintomi esistono gel calmanti senza zucchero da acquistare in farmacia o anelli da dentizione in gomma morbida da raffreddare in frigorifero. I dentini da latte sono particolarmente cariorecettivi e, in caso di carie, spesso la cavità cariosa arriva rapidamente al nervo, causando dolore. È quindi molto importante controllare questi dentini e prontamente curarli al primo segno di demineralizzazione. Non curare i denti da latte e arrivare ad una loro estrazione rappresenta un gravissimo errore e causa una perdita di spazio per i denti permanenti e future malposizioni dentarie.
La permuta dentaria.
Con l’eruzione del primo dente permanente, di solito intorno ai 6 anni, inizia la permuta dentaria. Si tratta del primo molare. Dato che erompe dietro all’ultimo dente da latte, senza far cadere alcun altro dente, la sua comparsa passa spesso inosservata. Dopo il primo molare erompono gli incisivi permanenti, dopo avere allentato e fatto cadere i rispettivi denti decidui. Spesso questi denti permanenti erompono dietro ai decidui, in direzione linguale. Questo preoccupa molto i genitori. In realtà sarà la spinta della lingua a rimettere in posizione corretta il dente permanente. La dentizione permanente, di solito, si completa verso i 13 anni. Dai 18 anni possono erompere i terzi molari, detti denti del giudizio.
Qual è lo spazzolino adatto?
Utilizzare uno spazzolino progettato per le dimensioni e la forma della bocca e delle mani del bambino. Per esempio, un manico grande può aiutare i bambini a controllare il movimento dello spazzolino. Le setole morbide con punte arrotondate consentono una pulizia delicata dei denti e del tessuto gengivale giovane. I colori vivaci o i disegni allegri possono servire a incoraggiare l’uso dello spazzolino e a rendere divertente l’igiene orale.
Quale tipo di dentifricio scegliere?
Il dentifricio adatto per i bambini deve avere un contenuto di 1000pm di fluoro.
Uno dei modi migliori per favorire l’uso regolare dello spazzolino da parte del bambino è di avere a disposizione un dentifricio al fluoro piacevole e facile da usare. Il sapore può rendere l’uso dello spazzolino un’esperienza più piacevole, e portare ad una pulizia più accurata. Spazzolando i denti due volte al giorno si aumenta l’applicazione del fluoro, si rinforza lo smalto dei denti e si contribuisce a prevenire la formazione della placca.
Il modo migliore per spazzolare i denti?
La tecnica è importante!
Per i bambini più piccoli, i genitori devono eseguire un movimento semplice, delicato, dalla gengiva alla superficie masticatoria per spazzolare e rimuovere la placca.
Quando i bambini sono più grandi si raccomanda il seguente metodo:
Sulle superfici interne ed esterne: posizionare lo spazzolino a 45 gradi; iniziare dalla base delle gengive; frizionare i denti con movimenti delicati, brevi, lungo tutta la superficie del dente, partendo dalla gengiva.
Sulle superfici masticatorie: tenere lo spazzolino piatto e spazzolare avanti e indietro.
Sulle superfici interne dei denti anteriori: inclinare lo spazzolino verticalmente; fare movimenti delicati, verso l’alto e il basso, con la punta dello spazzolino.
Lavare i denti il tempo necessario per pulire a fondo tutte le superfici visibili, almeno per 2 minuti! È opportuno tenere un timer o una piccola clessidra per rendere consapevole il bimbo della durata dello spazzolamento. Ricordarsi di spazzolare anche la lingua. Iniziare dal retro e procedere verso la parte anteriore della lingua in modo da eliminare eventuali particelle di cibo e rinfrescare la bocca del bambino. Ricordarsi di lavare con delicatezza anche il palato.
I bambini devono utilizzare il filo interdentale?
Il filo interdentale è uno strumento essenziale per la corretta igiene orale L’utilizzo quotidiano del filo interdentale rimuove la placca e i residui di cibo depositati fra i denti e al di sotto del bordo gengivale. Insegnare ai bambini l’uso del filo interdentale è di fondamentale importanza per la loro salute orale. Naturalmente occorre aiutare più piccoli iniziando sin da quando spuntano i denti primari. Per utilizzare correttamente il filo, arrotolarne circa 50 cm intorno al dito medio e tenerne ferma una porzione di circa 3 cm, quindi… 1. Far passare il filo fra i denti. Pulire delicatamente e ripetutamente dal basso verso l’alto facendo aderire il filo ai denti lungo il bordo gengivale. 2. Far passare sempre il filo anche dietro l’ultimo dente. Srotolare il filo pulito man mano che si procede. 3. Fare attenzione a non spingere il filo dentro la gengiva.
Fluoroprofilassi: nuove linee guida.
Cosa cambia con le nuove linee guida ministeriali sulla fluoroprofilassi? La novità principale è che viene riconosciuta la maggiore efficacia del fluoro ad azione locale – in pratica con il dentifricio – rispetto a quello somministrato per via sistemica (in gocce o pastiglie). Se finora l’indicazione era di non usare dentifrici fluorati fino ai tre anni di età, ricorrendo invece alla fluoroprofilassi per bocca, adesso l’uso del dentifricio viene consigliato fin dai 6 mesi, in alternativa agli integratori orali.
Ecco quindi cosa dicono le nuove raccomandazioni: dai 6 mesi ai 6 anni si può usare un dentifricio contenente almeno 1000 ppm (parti per milione) di fluoro, 2 volte al giorno, con una quantità pari alla grandezza di una lenticchia.
Se risulta difficile lavare i denti ai piccoli o per i bambini ad alto rischio di carie, si può ricorrere alla formulazione in gocce o pastigliette, seguendo queste regole:
Ma non è possibile generalizzare; le linee guida danno un indirizzo generale, sarà poi il pediatra, insieme al dentista e all’igienista dentale, a fornire indicazioni alla famiglia. Con le nuove linee guida l’Italia si allinea agli altri paesi in cui la somministrazione locale di fluoro fin da piccolissimi è privilegiata già da anni rispetto alla somministrazione per via sistemica.
Dolore acuto
Pulire molto bene il dente dolente con batuffoli imbevuti di acqua ossigenata. Cercare di pulire bene anche con lo spazzolino e il filo interdentale, per rimuovere dalla cavità cariosa detriti di cibo. Posizionare quindi un batuffolo di cotone con acqua ossigenata nella cavità e cambiarlo dopo aver mangiato. Rivolgersi al dentista, senza iniziare antibiotici.
Ascesso
Pulire bene il dente con dentifricio fluorato e acqua tiepida. Disinfettare e tenere in cavità acqua ossigenata a 10 volumi. Quindi iniziare la “terapia” con acqua e sale:
Far bollire in un pentolino tre dita di acqua e aggiungere tre cucchiaini di sale.
Aspettare che si intiepidisca senza però raffreddarla.
Immergere un rotolino di cotone nell’acqua e posizionarlo sopra la gengiva gonfia.
Tenerlo in pressione tre minuti.
Ripetere con un secondo e terzo rotolino.
Ripetere l’operazione tre volte al giorno per tre giorni. Non assumere antibiotici.
Trauma con avulsione dentale
Cercare assolutamente il dente, prenderlo per la corona senza toccare la radice e risciacquarlo sotto acqua corrente senza strofinare e senza nessun sapone o disinfettante!
Controllare l’alveolo e, se non ci sono ferite gravi, posizionare il dente dentro l’alveolo stringendo delicatamente una garzina bagnata. Cercare immediatamente un dentista. Se non si riesce a reimpiantare il dente, metterlo in un contenitore con latte o con la saliva del paziente o, se il paziente è grande, posizionarlo in bocca sotto la lingua nel tragitto verso lo studio odontoiatrico. Il reimpianto dovrebbe essere immediato per avere successo.
Trauma con frattura del dente
Contattare tempestivamente il dentista e portare, se possibile, il pezzo fratturato. Applicare ghiaccio sulla zona ferita.
Sapevi che gran parte delle persone si copre la bocca quando sorride?
Una persona su due preferisce sorridere con la bocca chiusa.
Probabilmente hai già indovinato il motivo: sono persone insicure a causa della posizione dei loro denti.
Il nostro Studio si impegna ed è a tua disposizione per evitare che i denti dei tuoi figli diventino “affollati” o storti, creando potenzialmente fenomeni psicologici di insicurezza con risvolti negativi nella vita sociale e scolastica.
Dai denti da latte ai denti permanenti
I denti da latte hanno un’importanza notevole nella masticazione, nella fonetica e nella digestione del cibo.
Hanno anche un’altra grande responsabilità: i denti da latte fungono da guida per i denti permanenti che usciranno quando i bambini raggiungeranno l’adolescenza.
Sfortunatamente, lesioni, malattie o insorgenza di carie… possono causare la caduta precoce dei denti di un bambino o la loro rimozione da parte del dentista.
Quando ciò accade, i denti permanenti non hanno più una guida che li conduca nella posizione corretta, oppure in alcuni casi il dente permanente non riesce addirittura a nascere. Ciò può portare ad un “affollamento dentale”.
Cosa si può fare a riguardo?
Fortunatamente oggi il tuo dentista per bambini può utilizzare un dispositivo chiamato “mantenitore di spazio”. Questo serve proprio per conservare lo spazio che avrebbe un dente da latte fino a quando non nasceranno i denti permanenti.
Tale dispositivo è realizzato su misura dal nostro staff, dopo aver preso le impronte dentali. I mantenitori di spazio sono realizzati in metallo e/o plastica e possono essere fissi o rimovibili.
Vengono indossati fino a quando il dente permanente inizierà ad uscire.
Tale valutazione viene fatta eseguendo una radiografia in prossimità del periodo fisiologico dell’eruzione del dente permanente.
La carie si sviluppa facilmente nelle fessure dei denti, cioè nei profondi solchi e nelle fosse presenti sulla superficie masticatoria del dente dove, per i bambini, è più difficile eseguire una corretta pulizia.
Per prevenire questo problema, si possono sigillare le fessure con un materiale resinoso fluido, che viene poi indurito tramite una luce speciale.
Oggigiorno la sigillatura ”a tappeto” di tutti i denti non è più consigliata. Al contrario, se un bambino è particolarmente predisposto alla carie, oppure presenta fessure notevolmente profonde e difficili da pulire, allora la sigillatura rappresenta un metodo di prevenzione della carie altamente raccomandabile.
In questo caso si consiglia di sigillare i molari permanenti, solo a volte anche i premolari. È quindi una manovra indicata dai 6 anni in su, è un intervento veloce, completamente indolore e rappresenta un ottimo approccio, per il bambino, alle manovre nel suo cavo orale.
La sigillatura, per essere efficace, deve però essere eseguita con una tecnica molto precisa:
1) Selezione del dente da sigillare: questo significa che dobbiamo essere sicuri che il dente non sia già stato colonizzato dai batteri e che il solco non sià già cariato. A tal fine un ottimo aiuto lo offre il Diagnocam che, con una metodologia al laser, conferma se il solco è ancora sano.
2) Isolamento del dente con la diga per evitare contaminazione salivare che pregiudicherebbe l’adesione del sigillante.
3) Applicazione di una sostanza acida sulle fessure per renderle più porose e per facilitare l’adesione della resina.
4) Lavaggio accurato e asciugatura.
5) Applicazione della resina sigillante.
6) Polimerizzazione con particolari luci alogene.
7) Controllo del sigillo.
La sigillatura ben eseguita può durare diversi anni. Ad ogni visita di controllo dal tuo dentista per bambini si valuterà l’integrità del sigillo. In caso di usura o parziale distacco, si provvederà a ripristinare la sigillatura.
È importante ricordare che, con la sigillatura, si protegge dalla carie solo la superficie masticatoria, perché gli spazi interdentali, ugualmente soggetti a carie, non si possono sigillare.
Con l’acronimo MIH (molar and incisor hypomineralization) si intende la ipomineralizzazione dello smalto, di origine sistemica, che coinvolge da 1 a 4 primi molari permanenti, con frequente interessamento degli incisivi. A volte possono mostrare difetti dello smalto anche i secondi molaretti decidui (sintomo prodromico), i secondi molari permanenti e i canini permanenti. I denti del mascellare superiore sono più frequentemente affetti rispetto a quelli della mandibola. L’ipomineralizzazione è un difetto qualitativo dello smalto. I denti interessati mostrano zone di demarcata opacità di colore bianco-giallo o giallo-marrone; più il colore è scuro, minore è la durezza dello smalto e quindi maggiore sarà la sua porosità. Inoltre anche l’ampiezza dell’opacità è importante, in quanto se ampia meno di 1 mm non viene considerata rilevante. Ovviamente, un altro fattore importante da considerare è il numero dei molari e incisivi permanenti coinvolti: maggiore è il numero, più severa è l’MIH. Le aree di ipomineralizzazione lieve si manifestano unicamente con un cambiamento di colore, mentre quelle di ipomineralizzazione moderata con una perdita di smalto. Nei casi di MIH severa, la perdita di tessuto riguarda anche la dentina. Le lesioni tendono ad aggravarsi nel tempo ed i molari vanno precocemente incontro al cosiddetto “post-eruptive break-down”, ossia a fratture dello smalto che espongono la dentina, facendo sì che i denti interessati vadano rapidamente incontro a carie. È per questo motivo che il post-eruptive break-down viene frequentemente confuso con una lesione cariosa.
LE CAUSE
Le ipotesi sulle possibili cause dell’MIH sono numerose, ma non ancora certe. Tra le più discusse ci sono le malattie verificatesi entro i primi 3 anni di vita (asma, infezioni del tratto respiratorio, otite media, tonsilliti, malattie esantematiche, etc.) ossia nel periodo di mineralizzazione dei primi molari e incisivi centrali permanenti. Inoltre negli ultimi tempi si sta indagando sulla correlazione tra l’MIH e l’utilizzo di alcuni antibiotici, tra cui l’amoxicillina. I difetti di ipomineralizzazione tendono ad aggravarsi con l’età: i bambini più piccoli hanno difetti moderati, mentre quelli più grandi più frequentemente mostrano gravi difetti; appare fondamentale, alla luce di ciò, la diagnosi precoce. Individuare la MIH prima che si verifichi una progressione dei danni, dà la possibilità di procedere a metodiche di remineralizzazione e desensibilizzazione anche con trattamenti domiciliari, attraverso prodotti specifici a base di fluoro e/o caseina, che si sono dimostrati efficaci a questo proposito, limitando o riducendo terapie fastidiose per il piccolo paziente. Ancora più importante è fornire ai genitori una corretta informazione su questa recente, ma sempre più diffusa, sindrome e sul fatto che denti così ipomineralizzati richiedono un monitoraggio costante nel tempo.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
La MIH va distinta dalla fluorosi, quest’ultima presenta macchie biancobrunastre a livello di più elementi dentari, ma si tratta di uno smalto resistente, non poroso. La MIH va distinta dalla ipoplasia dello smalto, che è un difetto quantitativo e non qualitativo e che si manifesta con una scarsa formazione di matrice smaltea fin dalla nascita dell’elemento. Clinicamente nei casi di ipoplasia si è visto che i margini delle aree interessate sono lisci, mentre nell’MIH i margini sono irregolari. Inoltre il crollo strutturale dello smalto (post-eruptive break-down) nell’MIH è appunto post-eruttivo e non presente alla nascita dell’elemento.
Diagnosi della carie con Diagnocam.
Non bisogna andare dal dentista quando un dente fa male! Per molto tempo infatti la carie procede senza dare nessuna sintomatologia. Durante la visita, con occhiali ingrandenti, si controlla ogni superficie dentale. La carie della superficie occlusale è la più facile da notare: i solchi sono scuri e ci puó essere già una cavità evidente! Lo specillo si impegna nella dentina demineralizzata. Più difficile è intercettare le carie interdentali, spesso nascoste e per questo molto subdole. Fino al 70% di queste carie possono essere rilevate in stadio precoce solo tramite una radiografia. I moderni strumenti radiologici digitali impiegati nel nostro studio richiedono un’esposizione minima alle radiazioni e sono perciò ideali per i bambini. In molti casi, dopo i 6 anni può essere consigliata una radiografia panoramica (OPT) per valutare lo sviluppo dei denti, eventuali agenesie oltre che per intercettare eventuali cavità cariose. Per i bambini particolarmente cariorecettivi è opportuno poi effettuare almeno una volta all’anno radiografie bite-wing (piccole rx con la stringa posizionata all’interno delle arcate).
Nei bambini molto piccoli e nelle donne in gravidanza non è però opportuno eseguire rx. Esiste adesso una nuovissima procedura di diagnosi, presente nel nostro ambulatorio, che permette di affiancare o sostituire le radiografie. Si tratta di Diagnocam, che sfrutta il laser per transilluminazione, per evidenziare carie allo stadio iniziale. Il dente sano si limita ad illuminarsi, mentre le zone cariate risultano ben visibili come macchie scure. Grazie all’assenza di radiazioni, le immagini possono essere ripetute spesso per un ottimo controllo delle eventuali carie e per monitorare lesioni in fase iniziale.
Una terapia biologica e indolore contro la carie.
La carie viene abitualmente curata con metodiche ‘invasive’ che prevedono l’uso del trapano per allargare e detergere l’area infetta. L’ozonoterapia è un processo curativo biologico e naturale.
La carie è un processo multifattoriale che per svilupparsi richiede la presenza batterica. L’ozono in pochi secondi (40”- 60”) distrugge i batteri responsabili della carie e promuove la rimineralizzazione anche con l’ausilio di un gel ad azione rimineralizzante. La rimineralizzazione dipende anche dalla collaborazione dei pazienti, che dovranno utilizzare speciali dentifrici e svolgere un’accurata igiene orale.
In alcuni casi, in cavità ampie, l’ozonoterapia è usata in abbinamento con la terapia tradizionale e permette una migliore disinfezione.
Grazie alle sue proprietà battericide, fungicide e virustatiche, l’ozono può esser utilizzato anche per problemi del cavo orale quali herpes ed afte.
IN CONCLUSIONE
La terapia dell’ozono nel trattamento delle carie dei bambini permette di:
L’ozonoterapia dentale permette quindi di risolvere diversi problemi senza che sia necessario ricorrere a interventi dolorosi.
Grazie all’uso dello scanner intraorale, il dentista per bambini è in grado di ottenere in pochi minuti una “fotografia 3D” del cavo orale del paziente, leggendo direttamente la morfologia dei tessuti e salvando tutti i dati in un file, che potrà essere inviato successivamente ad un laboratorio odontotecnico (ad esempio, per la successiva realizzazione di una protesi dentale o di un apparecchio ortodontico). Lo scanner intraorale, grazie ad un comodo manipolo, si può muovere facilmente all’interno del cavo orale, acquisendo con estrema semplicità e precisione, l’impronta dentale, che altrimenti dovrebbe essere ottenuta con le classiche “paste”.
Grazie all’ottica dello scanner, che nei modelli più evoluti è in grado di leggere i dati anche se non viene posto a diretto contatto con i denti, è possibile raggiungere le zone più nascoste del cavo orale. I dati acquisiti dallo scanner intraorale vengono mostrati in tempo reale su un monitor e possono essere visionati sia dal paziente che dal medico, il che agevola la comunicazione e la spiegazione della diagnosi clinica. Un ulteriore vantaggio è rappresentato dalla velocità di esecuzione della scansione: in pochi minuti, è possibile ricavare l’immagine completa di un’intera arcata.
La sedazione cosciente con ossigeno e protossido d’azoto è una tecnica di analgesia sedativa che trova la sua applicazione ideale nell’odontoiatria pediatrica.
Questa metodica viene utilizzata da anni nella maggior parte degli studi odontoiatrici degli Stati Uniti e del Canada. Da pochi anni ha iniziato a diffondersi anche in Italia. Si rivolge in generale a tutti i pazienti in età pediatrica, ma in modo particolare ai bambini molto piccoli e a quelli traumatizzati da una precedente esperienza odontoiatrica. La paura del dentista provoca ansia e angoscia sia nei bambini che si devono sottoporre alla seduta odontoiatrica, sia nei genitori che li accompagnano. Riuscendo ad eliminare tali stati emotivi possiamo rendere la seduta dal dentista estremamente gradevole.
Si utilizza un apparecchio (sedation machine) in grado di miscelare due gas, ossigeno e protossido d’azoto, in percentuali ben definite; la miscela viene inalata dal bambino tramite una mascherina profumata in modo da raggiungere uno stato di sedazione. Il bambino durante la sedazione cosciente rimane perfettamente vigile e collaborante, risponde agli stimoli ed alle richieste dell’operatore, ma è estremamente tranquillo e non ha paura. Rimane in questa condizione fino al termine della seduta, consentendo all’operatore di lavorare nel migliore dei modi. Al termine della seduta il bambino scende dalla poltrona del dentista allegro e felice per il grande risultato ottenuto: essersi sottoposto alle cure senza nessun timore.
La sedazione cosciente è di estremo ausilio anche nei casi in cui i bambini vanno volentieri dal dentista, ma non riescono a farsi curare a causa della difficoltà a stare per “troppo tempo” con la bocca aperta, o a causa di accentuato riflesso del vomito. Durante la Sedazione Cosciente, infatti, si perde la percezione della durata della seduta odontoiatrica e si riduce il riflesso faringeo. In questo modo il bambino può affrontare le cure senza alcuna difficoltà.
La facilità e la comodità di utilizzo ne fanno una metodica estremamente efficiente. L’induzione della sedazione è molto rapida (3-5 minuti), altrettanto rapida è la metabolizzazione del protossido d’azoto (1-2 minuti). La sedazione cosciente ci consente pertanto di lavorare in totale sicurezza ed affidabilità.
Il laser a diodi rappresenta una soluzione ottimale per il trattamento di diverse patologie odontoiatriche.
In parodontologia, se abbinato alla detartrasi e allo scaling manuale, il laser permette una profonda decontaminazione delle tasche parodontali.
In ambito chirurgico, l’uso del laser riduce il rischio di infezioni e recidive, eliminando l’infiammazione ed il relativo gonfiore.
In endodonzia, il potere battericida del laser risulta di fondamentale aiuto nella disinfezione e sterilizzazione dei canali trattati.
Il laser, grazie al suo potere di desensibilizzazione dentinale, è in grado di risolvere i problemi dei pazienti che hanno denti e colletti sensibili.
È efficace nel trattamento di herpes e afte.
Per molti anni, gli unici esami a disposizione degli odontoiatri sono stati le radiografie endorali e le ortopantomografie, esami che forniscono informazioni importanti, ma che non rispondono alle moderne esigenze della chirurgia implantare e alla valutazione delle situazioni cliniche complesse.
L’avvento della Tomografia Computerizzata ha segnato un fondamentale passo avanti nell’indagine diagnostica dei siti ossei, permettendo la precisa programmazione del tipo di intervento e quindi un programmazione terapeutica più accurata.
Per l’esecuzione dell’esame il paziente viene posizionato dall’operatore all’interno del volume di ricostruzione della macchina, con l’ausilio di sistemi di puntamento ottico. La dose di radiazioni cui il paziente viene esposto è inferiori dalle 5 alle 20 volte rispetto a quella impiegata durante una TC tradizionale.
L’utilizzo della tecnica Cone Beam, oltre agli specifici vantaggi intrinseci in termini di efficacia dell’immagine raccolta, consente di limitare molto l’esposizione del paziente alle radiazioni. Il tempo ridotto per l'esecuzione e la struttura “aperta” dell’apparecchiatura si traducono in un comfort migliore per i pazienti ansiosi o claustrofobici.
Vicolo della Rep. Romana, 9
48012, Bagnacavallo RAVENNA
Possibilità di parcheggiare nel parcheggio Santa Chiara.
Via Newton 30/a
48124 RAVENNA
Dir. San.: Dott.ssa Roberta Poggiolini
Medico chirurgo specialista in odontoiatria.
Iscrizione: n. 301 Albo odontoiatri di Ravenna
P.Iva 00998210397